Descrizione
Melanotaenia praecox n° 2 esemplari
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Famiglia: Lepisosteidae
Origine: Nuova Guinea
Colorazione: blu elettrico con pinne rosse
Dimorfismo sessuale: I maschi (come quello nella foto sopra) hanno una riga rossa sulla pinna dorsale, la coda e la pinna anale e il corpo riflette colori blu e argento. Hanno un corpo più profondo e la testa può sembrare come se fosse stata pizzicata fra le dita.
Le femmine restano più magre ma quando hanno le uova diventano molto più larghe. Queste hanno sulle pinne un colore misto fra il rosso e il giallo e la parte superiore del corpo non riflette la luce quanto quella del maschio.
Alimentazione: specie onnivora e molto vorace. In acquario accetta senza problemi tutti i più comuni mangimi secchi e liofilizzati. E’ importante però offrire dieta varia e comprendente almeno due / tre somministrazioni settimanali di alimento vivo o surgelato, ad esempio Chironomus, Daphnia, Tubifex.
.Comportamento e mantenimento: pesce pacifico e gregario. Va allevato in piccoli gruppi di almeno 5 esemplari, altrimenti diviene timido e stressato. Se nel gruppo allevato sono presenti più maschi li noterete spesso lasciarsi andare a piccole innocue scaramucce, al fine di stabilire e garantire una determinata gerarchia. E’ necessario offrir loro un acquario ben piantumato, ma con ampio spazio centro anteriore libero, a disposizione per il nuoto. Importante la presenza di una forte movimentazione dell’acqua, al fine di garantire una corretta ossigenazione, molto importante per questo pesce. Si tratta di una specie piuttosto sensibile agli sbalzi improvvisi dei valori dell’acqua, è bene quindi inserirli in acquari ben maturi, in funzione preferibilmente da non meno di 4 mesi, in modo da garantire la presenza di un ecosistema sufficientemente stabile.
Valori consigliati per l’acqua:
PH 6-7
durezza min 10 dGH
temperatura 20-25C
Riproduzione: La femmina depone tra le piante le uova che si schiudono dopo circa 7 giorni. Si consiglia di nutrire abbondantemente i riproduttori durante questo periodo per evitare che si mangino gli avanotti.
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