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Microrasbora sp.Galaxi sm Danio/Celestichthys Margaritatus n. 8 Esemplari

49,32

Categoria:

Descrizione

Microrasbora sp. Galaxi Danio Celestichthys Margaritatus

Nome scientifico:Danio margaritatus

Nomi comuni: Microrasbora Galaxy, Microrasbora sp. “Galaxy”, Galaxy Rasbora, Fireworks Rasbora, Chilli Rasbora, Celestial pearl Danio, Celestichthys margaritatus.

Famiglia: Cyprinidae

Luogo d’origine: Asia (Myanmar e Tailandia settentrionale)

Morfologia:

corpo snello e compresso lateralmente, con profilo dorsale leggermente più convesso rispetto a quello ventrale (questa differenza è più visibile nelle femmine, nei maschi spesso la convessità del profilo ventrale è assente, o addirittura il ventre appare scavato verso l’interno, ciò solitamente non è un buon segnale e potrebbe indicare che il pesce necessità di un’alimentazione maggiore). Bocca molto piccola e disposta centralmente, occhio grande. Il corpo ha livrea di fondo blu scura nei maschi e un po’ più tendente al verde nelle femmine, ed è completamente ricoperto da piccole macchiette ovali chiare di una colorazione che può variare dal giallo crema al color oro al bianco perla . Il profilo dorsale ha una leggera tonalità giallina, quello ventrale è quasi bianco nelle femmine e leggermente giallognolo (tendente al rossiccio in fase riproduttiva) nei maschi. Le pinne hanno tutte un profilo piuttosto arrotondato, con la dorsale molto arretrata disposta specularmante rispetto alla pinna anale. Le pinne pettorali, ventrali ed anale appaiono rosse, adornate da disegni di color nero, la pinna dorsale è trasparente ma presenta una evidente banda rosso fuoco bordata di nero che la percorre longitudinalmente, la pinna caudale è trasparente e leggermente bipolata ma presenta due strisce rosso fuoco bordate di nero tra loro parallele che la percorrono longitudinalmente in prossimità dei raggi più esterni.

Dimorfismo sessuale: i maschi sono più intensamente colorati e più snelli.

Dimensioni: max 2,5 cm.

Ciclo vitale: Circa 4 anni.

Valori ottimali dell’acqua d’allevamento:

– PH: 5.5 / 7.5
– GH: 3 / 12 °dGH
– Temperatura: 21 / 26 °C

Allestimento consigliato dell’acquario:

ama acquari straricchi di piante ma con poco movimento d’acqua. La sua timidezza viene in parte mitigata evitando di eccedere con l’illuminazione e adottando materiale di fondo scuro. In caso di contemporanea presenza di più maschi occorre predisporre il layout in modo da ottenere nette divisioni territoriali dando ad ogni maschio una sua zona.

Alimentazione:

onnivoro. In natura si nutre prevalentemente di microfauna ed alghe. In acquario, soprattutto se di cattura, può rifiutare inizialmente i mangimi commerciali a base di secco. Anche se di allevamento resta comunque un pesce piuttosto esigente in fatto d alimenazione, preferendo nettamente vivo e surgelato. Offrire dieta varia e completa, con almeno tre / quattro somministrazioni settimanali di vivo o surgelato, le quali vi permetteranno di ottenere esemplari più sani, più intensamente colorati e più predisposti alla riproduzione. Per star bene necessita di somministrazioni frequenti, almeno 3 al giorno. Se alimentati male i maschi inizieranno ben presto a perdere la convessità del profilo ventrale mostrando al contrario un ventre scavato.

Livello di nuoto: centro-inferiore

Comportamento:

pesce gregario e pacifico, ama vivere in gruppi numerosi in cui solitamente si instaura una ben determinata gerarchia tra i maschi presenti. In acquario, soprattutto se è presente in numero esiguo, si rivela timido e tende ad evitare di nuotare in acqua aperta preferendo sostare in zone molto piantumate ove si senta maggiormente al sicuro. Al contrario di altre specie congeneri non è un gran nuotatore, tende quasi più a muoversi (spesso non in modo fluido bensì a scatti) per linee oblique e/o quasi verticali anzichè orizzontali.

La Riproduzione

E’ di bassa difficoltà. In acquari dedicati monospecifici molto piantumati e ben maturi può riuscire spontaneamente senza alcun nostro intervento dall’esterno. Se però si vuole ottimizzare il risultato ottenendo un maggior numero di avannotti per riproduzione allora consiglio di allestire a parte un piccolo acquario da dedicare specificatamente alla riproduzione ed alla successiva fase di accrescimento degli avannotti.

Modalità riproduttiva: ovipara.

Formazione della coppia: non si formano coppie stabili e durature, l’interazione tra due riproduttori dura solo il tempo necessario a deposizione e fecondazione delle uova.

Alimentazione della coppia: aumentando in quantità e frequenza le somministrazioni di vivo e surgelato l’istinto riproduttivo si intensifica.

Valori consigliati per l’acquario riproduttivo e suo allestimento:

– PH: 5.0 / 7.0
– GH: 0 / 5 °dGH
– Temperatura: 22 / 24 °C
– Litraggio della vaschetta riproduttiva: almeno 15 litri

Consiglio di disporre sul fondo della vaschetta delle piante basse a fogliame sottile e dei muschi, coprendo poi il tutto con una rete/griglia a maglia sufficientemente fitta da permettere il passaggio delle uova ma non dei riproduttori. Luce tenue. Filtraggio molto lento o del tutto assente con protezioni a maglia fitta sulle bocchette d’aspirazione dell’eventuale filtro.

Deposizione e schiusa:

già da una o due settimane prima del loro inserimento i riproduttori vanno alimentati con razioni di vivo/surgelato più frequenti e/o più abbondanti. Scegliete il maschio più intensamente colorato (in genere il dominante) e la femmina più “cicciottela” (sintomo che probabilmente è già carica di uova). Una volta inseriti nella vaschetta riproduttiva, se tutto va per il verso giusto il maschio si mostra da subito interessato alla femmina ed inizia a “tampinarla”, sfoggiando un repertorio fatto di parate e brevi inseguimenti. Se la femmina acconsente rilascia le proprie uova in prossimità del fondo, solitamente sopra alla vegetazione bassa, e subito il maschio provvede alla loro fecondazione.
Non si hanno sufficienti dati per poter affermare con certezza il numero massimo di uova che una femmina può rilasciare in una sola deposizione, dalle osservazioni raccolte comunque non dovrebbero superale le 40 unità. Possono venir deposte in unico lotto o in più riprese, sono leggermente appiccicose e misurano circa 1 mm di diametro.

Primi giorni di vita degli avannotti:

il tempo necessario per la schiusa è fortemente influenzato dalla temperatura dell’acqua, comunque in genere oscilla tra 3 e 6 giorni. Purtroppo nelle riproduzioni ad oggi avvenute e documentate si è sempre registrata una percentuale di schiusa molto bassa, solitamente non superiore al 30%. Al momento della schiusa i nuovi nati appaiono come larve piuttosto statiche, zavorrate al proprio sacco vitellino che fornirà loro i necessari nutrienti per i successivi 3 / 5 giorni. Terminato il riassorbimento del sacco vitellino farà la sua comparsa la motricità, da quel punto in poi avremo a che fare con guizzanti avannotti molto affamati e bisognosi. Per la loro sopravvivenza nei successivi 3 / 5 giorni sarà fondamentale la presenza di microfauna bentonica e la somministrazione di infusori, superata tale fase si potrà progressivamente passare all’Artemia salina ed al secco specifico per avannotti finemente sbriciolato.


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