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STURISOMA AUREUM

43,41

Categoria:

Descrizione

Nome scientifico:

Sturisoma aureum

Nomi comuni:

Loricaria
Laricaria aurea
Giant whiptail

Famiglia:

Loricariidae

Luogo d’origine:

America meridionale (Colombia e Venezuela).

Morfologia:

corpo affusolato, stretto ed incredibilmente sviluppato in lunghezza, soprattutto nella zona del peduncolo caudale. Ventre piatto e bocca a ventosa in posizione quasi ventrale. Occhi sporgenti. Visto dall’alto il pesce è interamente di colorazione marrone media, dalla punta del muso fino al peduncolo caudale. Sui fianchi è invece di un marrone molto più scuro, quasi nero. Ventre bianco perlaceo. Molto sviluppate le pinne pettorali e la dorsale, con i primi raggi che riprendono la livrea corporea. Caratteristica e davvero particolare la caudale, fortemente bipolata e con due prolungamenti filiformi al termine dei due lobi, ricorda vagamente il terminale di una frusta.

Dimorfismo sessuale:

non visibile ad occhio nudo.

Dimensioni:

fino a 28 cm in natura, non oltre i 22 cm in acquario.

Ciclo vitale:

da 7 a 10 anni.

Dimensioni Acquario:

per allevarne anche solo uno o due esemplari serve un acquario di almeno 180 litri di capienza, sviluppato preferibilmente in lunghezza.

Valori consigliati per l’acquario d’allevamento:

– PH: 6,0 / 7,8
– GH: 5 / 20 °dGH
– Temperatura: 23 / 28 °C

Allestimento acquario d’allevamento:

è un pesce timido che non ama la luce intensa e che necessita di molti nascondigli, ideale quindi un acquario ricco di vegetazione e di legni sommersi. Necessitando di microfauna è preferibile inserirlo in acquari gi ben avviati e biologicamente stabili.

Alimentazione:

in natura si ciba di alghe e microfauna, in acquario necessita quindi, soprattutto nel periodo iniziale, di una idonea presenza algale, altrimenti potrebbe morire per inedia (denutrizione). Una volta adattato accetta anche appositi mangimi in cialde per pesci di fondo, purchè siano a base vegetale (molto gradita la spirulina) , e pezzetti di verdura sbollentata (ad esempio zucchine e spinaci). Non è solito frugare nel substrato in cerca di avanzi, preferisce brucare le patine algali dai legni e dalle foglie delle piantine. E’ più attivo di notte, meglio quindi somministrare gli alimenti dopo lo spegnimento delle luci.

Livello di nuoto:

inferiore (fondo ed arredi).

Comportamento:

pesce pacifico e timido, piuttosto statico. Di giorno ama per lo più stare nascosto divenendo più attivo al calare della luce. In giovane età vive in branchi, ma in età adulta è solito formare coppie stabili e durature che lasciano poi il branco per condurre vita a sé.

Biocenosi:

è un pesce pacifico ma molto timido, l’ideale sarebbe quindi in acquari comunitari evitare di abbinarli ad altre specie bentoniche (di fondo) così da lasciare il livello inferiore a loro completa disposizione, senza che debbano sentirsi in competizione territoriale con altre specie.

La Riproduzione

Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

di difficoltà media. Pochi appassionati si sono prodigati nella riproduzione di questo Loricaride, motivo per cui non se ne conoscono molti dettagli.

Modalità riproduttiva:

specie ovipara.

Maturità sessuale:

non si hanno dati certi in merito.

Formazione della coppia:

coppia monogama per eccellenza. La formazione della coppia non va però forzata, l’ideale è disporre di un gruppetto di 6 / 7 giovani individui da allevare nella speranza che tra di essi si formi spontaneamente una coppia che, una volta formatasi, dimostrerà una monogamia assoluta, che terminerà solo alla morte di uno dei due soggetti.

Alimentazione della coppia:

non vi sono particolari suggerimenti in merito. Sicuramente comunque aumentare le razioni incentiva l’istinto riproduttivo.

Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

non si hanno indicazioni particolari in merito.

Deposizione e Fecondazione:

dalle poche osservazioni raccolte la femmina depone circa 100 /200 uova appiccicandole sulla pagina superiore di foglie larghe o direttamente sui vetri dell’acquario, subito dopo il maschio provvede a fecondarle. Il luogo della deposizione viene in genere individuato qualche giorno prima, pulito e protetto da eventuali intrusi. Solitamente la difesa del luogo di deposizione prima, e delle uova dopo, spetta al maschio.

Schiusa e Primi Giorni:

la schiusa avviene dopo circa una settimana. Per i primi giorni successivi alla schiusa i piccoli sono ancora delle larve, piuttosto statiche, ed alimentate dal sacco vitellino. Terminato il riassorbimento del sacco vitellino i piccoli necessitano di abbondante microfauna e di alghe. E’ consigliabile iniziare subito ad integrare con naupli di Artemia salina appena schiusi, con mangimi specifici per avannotti di Loricaridi (ricchi di spirulina) e con tuorlo d’uovo polverizzato. Lle cure parentali da parte dei riproduttori per la propria prole sono rivolte solo alle uova e virano subito nel disinteresse più assoluto successivamente alla schiusa delle stesse. I piccoli vengono quindi di fatto abbandonati a sé stessi. Essi sono comunque totalmente autonomi e, se in presenza di sufficienti alghe e microfauna, non necessitano di aiuti supplementari per sopravvivere.

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